lunedì 18 ottobre 2010

acquatica-mente

Non so se ti è mai capitato di sentire il bisogno di una cuccia, calda, confortevole e inaccessibile.
Una vasca di acqua è come cuccia sonora. Ti togli i vestiti con un gesto rituale, che ti spoglia anche di quei piani su piani di struttura, di mente, di debito pubblico, di condizionamenti, di relazioni impari, di elementi, di tutto e ti lascia a vivere l'esperienza con l'unica mediazione della tua pelle. Ti immergi e ti riempi di acqua in ogni poro e in ogni cavità, lasciandola fluire con naturalezza. Non lasceresti mai entrare nient'altro, nemmeno cibo, senza pensarci, invece lasci che l'acqua ti entri nelle orecchie senza contrastarla e lasci che ti accarezzi mentre si prende cura di te, perchè sei fatto di acqua anche tu.
Quando sei a un passo dal cadere addormentato in questo benessere infinto e acquatico, semplicemente dai suono al tuo sonar, come il tuo corpo richiede, come il tuo corpo è già pronto a fare, come un mammifero acquatico...ed escludi la mente. La cassa toracica si allarga e senti che stai vivendo, pulsando dentro l'acqua. Il suono che emetti è forte perchè vive di questa pulsazione e ti torna alle orecchie amplificato e sintetizzato dall'acqua. Il suono ti piace, non ha toni udibili senz'acqua, è vibrante e puro, è tuo. Continui senza sosta perchè ti senti bene, allarghi le braccia -non sai se è una sensazione o lo stai facendo fisicamente, a questo stadio non importa- e ti proietti nell'Universo.
Non posso descrivere come si arriva a questa proiezione perchè è un procedimento innato.
Ci si arriva, questo è certo.
Ed è la forma di Amore più pura mai conosciuta.

I wonder if you ever felt the need of a cradle, warm, comfortable and unaccessible. A bathtube full of water is a sonic Kennel.
You take off your clothes with a ritual gesture, which spoils you of those hundred layers of structure, mind, public debt, of conditioned, unequal relations, of everything and leaves you alone, ready to live the experience with the only mediation of your skin. You dive and you fill with water in every pore and hollow, letting it flow naturally. You would never let anything else get in, not even food, without thinking, but let the water get into your ears without fighting it and let it caress you while it takes care of you, because you're made of water, too.
When you're on the verge of falling asleep in this infinite watering wellness, simply give sound to your sonar, as your body requires, as your body is ready to do, as an aquatic mammal ... and leave the mind out. The chest opens up and you feel you are living, pulsating in the water. The sound you emit is cool, because it lives by this pulsation and comes back to your ears synthesized and amplified by water. You like this sound, no audible tones without water, it's vibrant and pure, it's yours. You continue emitting this sound because you feel good. You open your arms - you do not know either it's a sensation or you're doing it physically, at this stage it does not matter- and you project yourself into the Universe.
I cannot describe how you get to this projection as it is a natural process.
You get there, that's for sure.
And it is the purest form of ever known LOVE.



giovedì 7 ottobre 2010

Col cuore in acqua - Water hearted

Se riesci a vivere con il cuore in acqua e a portarti dietro quella vibrazione, che solo in acqua si amplifica attraverso il suono, hai la chiave.
Non è importante quale mantra scegli, quando eri nell'acqua primordiale il tuo suono era una "m" sonora, nient'altro. Riproduci quel suono, come un bambino, come un animaletto acquatico, come un sonar, e sentirai arrivare qualcosa di bellisismo e ampio alle tue orecchie. Lascia entrare quel suono ad aprirti il cuore e apri a tua volta l'anima all'Universo perchè sei in contatto tramite quella vibrazione. Non penserai e non razionalizzerai perchè non ci sono appigli per farlo, stai facendo una cosa senza scopo, godine. Non puoi sapere quello che accadrà dopo, concentrati su quello che è in quel momento: tu e l'Universo uniti attraverso una vibrazione forte, tu sei parte dell'Universo delle possibilità e delle vite e quella vibrazione è il tuo unico linguaggio.
Se provi a cercare nel bagaglio delle cose vissute qualcosa di puro e incontaminato, che somigli a quello che stai facendo troverai una sola essenza, provata mille volte e in mille diverse declinazioni, che ci si avvicina. Ed è l'Amore nella sua forma più pura.

If you are water hearted and carry this sound spreading vibration into you life, you got the key.
It is not important which mantra you'll choose for your meditation, when you were in the original water your sound was a sonic "m", nothing else. Play that sound, like a child, like a little water animal, like a sonar and you will listen to something beautiful and wide coming to you ears nd opening your heart. Then open you soul to the whole Universe becuse you are in contact, connected by means of that vibration.
You won't have any grip to elucubrate or think about it, you re making a purpouseless thing, enjoy it. You may not know what's going to happen, cocentrate on what is at the moment: you and the Universe connnected by a strong vibration, you are aprte of the Universe of chaces and lives and that vibration is the one and only language.
If you try to find among things of your life something so pure and untouched, like what you're doing now you'll find only one nearest essence, felt in thousands of declinations. It's Love in its purest shape.

martedì 28 settembre 2010

Angel in utero

"Angel in utero" is my intuition to describe the mood you feel in the water, diving  in the widest possible purity. Sure understanding it with your mind is not easy but, if you silmply make the  experience itself, plunging as naturally as if you were in the sea, forcing noting and feeling your return to the water element nd nothing esle, it comes out to be simple and at hand. You can start from a normal bath tub full of warm water (a little higher than your body's), then the warmth will be the same of your boby, then a little colder. It's a passage, a training.
It's important to put you head underwater, only your face on the surface. You face must be relaxed, it can be helped by means of a massage with wet hands. You ears are just underneath the surface, let water come in.
It starts here, without peculiar instructions, remember this is a natural gesture that men have been doing for million years. Feel you're going back to that wonderful closed amniotic sack where we all spent 9 wonderful months of our life, safe, protected by that omnipotential energy, free from bunches of structures, skyscrapers of floors, mountains of paper sheets and data, bunches of rubbish. Words.
The whole Planet has been doing the same training, the same path. We all LIVE.
Water can take this charge and for this reason it has to be respected and protected.
It's not available for anybody in the same way all over the planet, you see, so don't exagerate whit the bath tub training!
Actualy you bath thub meditation is only a forst step , to get ready to the wider water meditation, the one il the natural water places.

"Angel in utero" è il nome che ho intuito per la condizione che si sperimenta nell'acqua, quando ci si immerge nella purezza più ampia possibile. E' sicuramente difficile concepire una condizione simile con la mente ma, se vissuta per quello che è, con grande semplicità, immergendosi con la stessa naturalezza con cui ci si immerge nel mare, senza forzare alcunchè ma sentendo profondamente il ritorno all'elemento acqua e nient'altro, essa si rivela semplice e accessibile. Si può iniziare con una normale vasca da bagno piena d'acqua calda, poi si passa alla temperatura corporea, prima di sperimentarne una appena un po' più bassa. Si tratta di un passaggio, di un allenamento.
E' importante immergersi con la testa, lasciando fuori solo la maschera del volto, che sarà rilassato, anche con l'aiuto di un massaggio con le mani bagnate.
Le orecchie sono a pelo d'acqua e si riempiono dell'elemento.
Si inizia da qui, senza particolari preoccupazioni, ricordando che questo è un gesto naturale che l'uomo fa da milioni di anni, e sentendo di effettuare così un ritorno a quella meravigliosa vasca chiusa piena di liquido amniotico, in cui abbiamo trascorso un periodo meraviglioso della nostra esistenza, al sicuro, protetti dall'onnipotenza dell'energia ancora libera da cataste di stuttura, grattacieli di piani, montagne di fogli e dati, cumuli di immondizia, parole. L' intero pianeta, così come ogni sua creatura, ha fatto il nostro stesso percorso. E ciascuno di noi vive.
L'acqua può prendersi il nostro scarico e per questo va sommamente rispettata.
L'acqua non è disponibile nello stesso modo per tutti sul pianeta, e per questo si farà un uso parsimonioso della tecnica dell'immersione nella vasca. In fondo si tratta di una preparazione ad una meditazione acquatica di più ampo respiro, quella che avviene nei luoghi dell'acqua.



lunedì 27 settembre 2010

Un ponte tra i mondi

"Eravamo immortali e lo abbiamo dimenticato... Dalle acque gelide delle Ande sul cammino Inka del Qhapaq Nan, alle acque bollenti del Giappone coi suoi templi e giardini zen, dai misteriosi Moai dell'Isola di Pasqua alle piramidi messicane passando per le enormi teste Olmeche" una sciamana interessata allla ricerca antropologica come esperienza di vita, "ritrova l'importanza dell'acqua come mezzo per transitare fuori dall'illusione verso l'immortalità".

Nel libro che lessi in un paio di notti, trovandovi conferme continue ad intuizioni e conoscenze confuse del passato, Devana documenta l'immortalità attraverso prove antropologiche, ottenute viaggiando e vivendo nei siti sacri di tutto il mondo, incontrando sciamani e saggi e sottoponendosi a prove iniziatiche spesso molto dure.
La via per l'altrove parte dal centro della terra, accessibile, ad esempio, dai vulcani Rapa Nui e dai cenotes Maya.

Oggi la scienza conferma che il cuore della terra è vivo. Il "mezzo del passaggio", come è stato per tutte le popolazioni antiche, che lo utilizzavano nei rituali di passaggio all'età adulta o ad "altre vite", sarà l'acqua, attraverso la quale stiamo recuperando le conoscenze perdute e grazie alla quale si attiverà la nostra merkaba.
Il libro è "Un ponte tra i mondi oltre l'apocalisse" e l'autrice, Devana, che voglio conoscere presto, è nata in Italia nel 1964. E' laureata in bioeconomia e studiosa di archeologia esoterica e di siti sacri e misteriosi del pianeta. Da 20 anni si occupa di storia "alternativa", di filosofie e scienze olistiche che riestituiscono all'Essere umano la sua potenzialità divina. Col nome di Alessandra D'Elia ha pubblicato articoli e libri scritti con Gigi Capriolo.

The importance of what you Are/L'importanza di quel che Sei

Prima di essere quello che sei, quello che sei diventato, prima di essere i tuoi pensieri, i tuoi problemi, i tuoi limiti, spesso derivanti da convinzioni arbitrarie, come tutto il resto, Sei. "Sei un essere" è già di per sè una tautologia.
Inizio a scrivere questi appunti dalla fine, introducendo intuizioni che mi sono giunte nell'acqua, mentre ero nell'acqua. Si tratta di concetti molto semplici, ed è la semplicità che fa di queste tecniche uno strumento utilizzabile da chiunque. Si tratta di tecniche quando le spieghi, o quando provi a metterle in pratica, ma quando sei "nell'acqua", smettono di essere tecniche, diventano un modo di Essere, l'unico possibile.
Prima di iniziare il viaggio nell'acqua prova ad ascoltare i suoni. Le vibrazioni di ogni cosa intorno a te devono giungerti chiare, perchè tu possa affinare l'orecchio ai suoni portati dall'acqua.

Semplicemente, prova ad ascolare e fai solo questo.

Before being what you are, what you've become, before being your thoughts, your problems, your limits, so often coming from arbitrary beliefs, like all the rest, before all this, you Are. "You are a being" is a tautology in itslef. I start writing my notes from the end to the biginning, introducing intuitions which have come to me into the water, while I was into the water. They are very simple concepts, and it's simplicity to make them an instrument anyone can use. The are tecniques as long as you explain them, or when you try to practice them, but when you are "into the water", they cease to be tecniques, the become a way to Be, the only possible one.
Before starting the underwater trip, try to listen to the sounds. The vibrations of everything around have to come clear to you ears, in order to have a very fit ear to the sounds carried by water.

Simply, try to listen and do only the listening.

domenica 26 settembre 2010

Una presentazione. Where do I come from?

In uno slancio del tutto arbitrario, fra mille cose intorno che sono, ugualmente, tutte arbitrarie perchè in fondo è anche bello così, mi accingo a raccogliere in un piccolo pamplhet anni di riflessioni metropolitane, anfibi ai piedi, su qualcosa che di anfibio ha il senso più profono e originale.
L'intuizione è giunta ieri in una delle più belle e maestose sedute della pratica che da sempre mi accompagna: la MEDITAZIONE ACQUATICA.
In un' epoca di modelli che scorrono gli uni sugli altri e di struttura che replica se stessa clonandosi dall'interno, mi metto a raccontare a chi vuol fermarsi su queste pagine tecniche talmente semplici e ancestrali da apparire assodate. Eppure, come mille dimeticate abitudini, traduzione contemporanea di antichissime e tradizionali pratiche di meditazione, anche quella della meditazione nell'acqua (spesso si sente parlare di meditazione "sull'acqua", ma apparirà presto chiaro perchè utilizzo il complemento di stato in luogo "nell'acqua") è andata persa, soffocata dall'ordinarietà di avere l'acqua a disposizione come un bene di nostro possesso.
In realtà, se è vero che usiamo l'acqua per migliaia di utilizzi domestici, commerciali, sanitari e  se è vero  che nei paesi più privilegiati ne  possimao addirittura disporre a piacimento, è altresì vero che  noi apparteniamo all'acqua da milioni di anni e, al tempo stesso, dai primi battiti del nostro cuore appena formato, in quel momento preziosissimmo, immediatamente precedente alla venuta a un mondo tanto eccitante quanto individualista e frenetico. 
Se c'è una cosa che ci accomuna è che siamo stati tutti - e dunque siamo ancora- animaletti in gestazione.